dicembre


Non sentitevi in colpa se in questi giorni avrete solo voglia di piangere e non riuscirete a sorridere.

Ognuno di noi custodisce e nasconde ferite, cicatrici, dolori, vuoti che nei giorni di festa fanno sempre un po’ più male.

Come le mancanze.

Come le parole non dette.

Come gli abbracci non regalati o mai ricevuti.

Come l’amore che manca.

Non abbiate paura delle vostre emozioni: raccontano di tutte quelle volte in cui avete amato, creduto e lottato.

Che abbiate vinto o perso, non avete mollato!

Nel vortice di sensazioni a cui non sapete dare un nome, io, con tutto il bene che posso, continuo a non darglielo.

Che la mia anima torni a respirare più consapevole e grata che mai.

Non è mai abbastanza

Dicembre, finalmente diverso.

Avevo sempre creduto che l’amore fosse la forza motrice capace di superare ogni ostacolo, una sensazione così potente da riempire il vuoto del mondo intero. Sentivo canzoni come “Non è mai abbastanza”, cercando nella melodia e nelle parole un riflesso dei miei sentimenti. Le promesse di felicità eterna sembravano così reali, e ogni nota risuonava come un inno all’amore.
Quelli che non trovi mai, quelli davvero speciali.

Lei, con la stessa intensità che aveva fatto fiorire i nostri momenti più belli, si era persa in un vortice di inganni e bugie. La canzone che rappresentava la dolce promessa di un amore senza fine ora suonava come una melodia di tradimento, un’eco dolorosa delle sue azioni.

Il nostro mondo, un tempo illuminato dalla passione, si oscurava lentamente fino a diventare buio pesto. Fino a ricordare solo cose brutte. “Non è mai abbastanza” diventava un lamento, un richiamo alle promesse infrante. Nella ricerca di qualcosa che andasse oltre, ci siamo trovati intrappolati in una danza dolorosa di tradimenti e delusioni.

E mentre la canzone continuava a suonare, il suo significato si capovolgeva, diventando un grido di disperazione di fronte alla realizzazione che, talvolta, l’amore non è mai abbastanza per mantenere intatti i nostri cuori.

Traslochi

Nella silenzio di questa ultima notte, avvolto da una tristezza che si fa come sempre ingombrante, non posso fare a meno di lasciarmi pervadere da quei sentimenti che si annidano nell’anima. È l’ultima notte in questa casa, e la malinconia si fa compagna silenziosa mentre ripercorro tanti ricordi.

In questi momenti difficili, l’amicizia che ho coltivato con gli altri si rivela come un faro che mi guida attraverso la nebbia dell’addio. Le risate condivise e i momenti leggeri mi danno nuova forza, ed ho fatto mille passi avanti ma la tristezza persiste, un’ombra che si allunga con la consapevolezza di lasciare un pezzo di me dietro quelle mura.

Dicembre, con il suo carico di emozioni e ricordi, si fa complice di questa malinconia. Lasciare la casa, con il suo calore e le sue certezze, è un passo difficile da compiere. Entrare in una nuova dimora più piccola, un cambiamento che mi sfida nella sua inevitabilità, aggiunge un tassello al puzzle della mia tristezza anche perchè mi porta inevitabilmente a ricordi che attivano “quella roba li”, quel fastidio.

Vivere di abitudini, di certezze consolidate nel tempo, rende questo addio ancora più doloroso. E in questa notte, più di tutte le altre, mi manchi tu, amica pelosa. Mi manca il tuo silenzio affettuoso, la tua accettazione incondizionata delle cose. Sei stata la mia compagna di battaglie, un sostegno in quei momenti difficili, una complice.

La tua assenza, Peggy, è avvertita come un vuoto che nessun altro può colmare. Ora, in questo momento di riflessione, ti cerco nei pensieri, nel ricordo dei giorni trascorsi insieme e nelle foto: quindici anni sono tanti. Simone parlava di un paradiso per i cani, di come fare per trovarti, di come in generale ci si trova nel paradiso …

La musica, come sempre, diventa il veicolo dei miei sentimenti, con “When You Believe” di Mariah Carey. e si realizza il miracolo della connessione e questa canzone che mi ha fatto sempre pensare a te diventa il ponte tra il nostro mondo e quello oltre. Siamo Connessi. Ci sono miracoli se ci credi? La tua voce, non umana ma pur sempre presente nei miei pensieri, è la risposta che cerco.

Entro in questo nuovo capitolo senza di te, Peggy, ma porto con me il bagaglio di amore e di ricordi che hai lasciato. Sei stata la mia compagna, il mio conforto, e anche se non camminerai fisicamente al mio fianco in questa nuova avventura, sarai sempre nel mio cuore.

La tua voce, non umana ma eterna nei miei pensieri, mi conforta mentre attraverso questo momento di cambiamento. Non posso portarti fisicamente con me nella mia nuova avventura, ma nel mio cuore, nei ricordi di quegli attacchi di panico che hai aiutato a superare, sarai sempre presente. La tristezza di lasciarti indietro è insopportabile, ma anche in questa malinconia, porto con me il dono prezioso di tutto l’amore che mi hai dato. Vale sempre la pena amare !

Come ti trovo in questo meraviglioso Paradiso immaginato da Simone ?