Questa canzone mi riporta all’infanzia, a quei momenti fragili in cui il mondo sembrava troppo grande, le paure troppe, il rifiuto insopportabile, la violenza un’ombra che non capivo. Riaffiorano le difficoltà dell’adolescenza, quando, solo come sempre, cercavo di trovare il mio posto in un caos di emozioni e aspettative, il bullismo, la solitudine sia a scuola che nello sport, in famiglia, il silenzio. E poi, quando ho provato a diventare uomo, sento ancora il peso di aver dovuto lavorare troppo presto, di essermi sentito costretto a crescere più in fretta di quanto volessi, affrontando tutto da solo, ancora una volta, quell’ansia di non volere vedere la mia vita scivolare nella mediocrità o la povertà, incapace di fare quello che vedevo fare ad altri: io non avevo neanche un’auto di famiglia.
Ripercorro il dolore più grande: la perdita dei miei amati nonni, le colonne della mia vita. Il loro vuoto è una ferita che ancora oggi mi fa male.
Il dolore di adesso che posso invece capire solo io.
Eppure, in questo viaggio, so che il dolore non è mai fine a se stesso. Con il tempo, attraverso il viaggio alla scoperta di me stesso, ho capito che ogni ferita è anche una lezione, ogni lacrima un seme di forza. Little Secret Power of the Sun mi ricorda che dentro di me brucia una fiamma, il mio super potere, un segreto che mi ha sempre spinto a rialzarmi, a crescere, a non arrendermi mai. Come Superman che si libra verso il cielo, traendo energia dal sole, io trasformo dolore in potenza. Ogni momento di fatica, ogni colpo ricevuto, è diventato un mattone con cui ho costruito me stesso, il mio desiderio di riscatto. Il mio desiderio di spezzare una catena generazionale.
Questo post è un promemoria per me stesso, per cristallizzare un pensiero: anche nei momenti più bui, dentro di noi, dentro me, brilla una forza invincibile. Quando le note di questa canzone risuonano, non sono più solo le mie ferite. Sono la mia storia, la mia lotta, la mia luce, la mia forza.
Luigi, caro Luigi, sono tanto tanto orgoglioso di te
