Di questa meravigliosa canzone non esiste il testo su internet, ne la sua traduzione, allora approfitto ! 🙂
Questa canzone parla di una persona che continua a scappare da tutto, inclusi i legami affettivi, le responsabilità e forse anche da sé stessa. Il testo mostra qualcuno che prende quello che vuole, ma non si ferma mai a costruire qualcosa di duraturo, lasciando dietro solo relazioni vuote e dolore.
La frase ricorrente “You do it to yourself” (“Lo fai a te stesso/a”) sottolinea che le conseguenze sono frutto delle sue stesse azioni, non c’è nessun altro da incolpare.
La parte più dura arriva con l’immagine di essere “solo una pietra di passaggio” – cioè qualcuno che gli altri usano per andare avanti, senza valore duraturo. È una riflessione amara su quanto, a forza di evitare amore e vulnerabilità, si rischia di diventare irrilevanti nelle vite degli altri.
È un brano che mescola rimpianto, accusa e consapevolezza, perfetto per chi riflette su scelte passate e sul modo in cui affronta i rapporti personali.
La canzone è un ritratto amaro di chi vive in fuga da sé stesso, incapace di amare o lasciarsi amare. Alla fine, il messaggio è chiaro: tutto ciò che è andato storto non è colpa degli altri — “it’s all from your own”. L’essere una “stepping stone” (pietra di passaggio) diventa il simbolo della solitudine e del non appartenere mai a nulla.
Testo :
Did you find what you were looking for? And take it with you when you walked out the door? I hope you rub yourself in the lover’s eyes Cause even so, you’re still on fire
Was what you wanted, but you never stayed You do it to yourself
Just a start
You won’t settle on taking it slow So you carry your baggage everywhere you go Now you’ve burned every mountain And climbed to the best that you made And you took what you wanted But you never stayed
You do it to yourself, you fool Can you blame? You walked out on your own life You never had love and it never happened You never had love and it’s all, it’s all from your own That’s why you’re just a stepping stone
Why do you have to, have to move on again? You do it to yourself you fool Who can you blame?
You walked out on your own life You never had love and you never had pain You never had a love and a soul, saw it from your own That’s why you’re just a stepping stone You do it to yourself, you fool That’s why you’re just a stepping stone
Traduzione :
Hai trovato quello che stavi cercando? E l’hai portato con te quando hai varcato la porta? Spero che ti rifletta negli occhi dell’amante Perché, nonostante tutto, bruci ancora
Era quello che volevi, ma non sei mai rimastə Lo fai a te stessə
Solo un inizio
Non riesci ad accontentarti di rallentare Così ti porti il tuo bagaglio ovunque tu vada Hai bruciato ogni montagna E scalato fino alla cima che ti sei creatə E hai preso ciò che volevi Ma non sei mai rimastə
Lo fai a te stessə, scioccə Di chi è la colpa? Hai abbandonato la tua stessa vita Non hai mai avuto amore, e non è mai successo Non hai mai avuto amore, ed è tutto, tutto per colpa tua Ecco perché sei solo una pietra di passaggio
Perché devi, devi andartene di nuovo? Lo fai a te stessə, scioccə Chi puoi incolpare?
Hai abbandonato la tua stessa vita Non hai mai avuto amore e non hai mai sofferto Non hai mai avuto un amore e un’anima, lo hai visto solo con i tuoi occhi Ecco perché sei solo una pietra di passaggio Lo fai a te stessə, scioccə Ecco perché sei solo una pietra di passaggio
Un messaggio d’amore, un invito a volerci bene ogni giorno. Ad accoglierci così come siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti. A non sentirci mai inferiori, mai sbagliati, nemmeno quando lo sguardo degli altri sembra dirci il contrario.
Chi ci ama davvero ci accetta in ogni sfumatura, accarezza le nostre ferite invisibili, ci sostiene e tira fuori il meglio di noi. È balsamo, è forza, è cura.
Ma per amare gli altri, dobbiamo prima amare noi stessi.
Abbattiamo le barriere della paura, degli stereotipi, dei giudizi. Ascoltiamoci davvero. Parliamo al nostro Io più profondo.
Perdonare le persone in silenzio e scegliere di non parlare mai più con loro non è né rabbia né rancore. È un modo per proteggersi. È accettare di lasciar andare ciò che appartiene al passato, senza riaprire la porta a una nuova sofferenza. Perdonare non significa dimenticare… Significa scegliere la pace per sé stessi.
Ogni volta che rimandiamo la sveglia. Ogni volta che saltiamo l’allenamento. Ogni volta che passiamo ore a scrollare. Ogni volta che mangiamo quelle porcherie. Ogni volta che andiamo a dormire troppo tardi. Ogni volta che non manteniamo quella promessa.
…stiamo negoziando con noi stessi.
E il problema è che siamo pessimi negoziatori.
Al tavolo della trattativa mentale a vincere è sempre la peggiore parte di noi, quella che vive di comfort immediati a scapito del nostro benessere e della nostra felicità a lungo termine.
Ci sono momenti nella vita in cui il dolore diventa insostenibile. Situazioni in cui il cuore è così ferito che l’unica soluzione sembra essere spegnere tutto.
Ricordo perfettamente il giorno in cui presi quella decisione. Ogni dettaglio è impresso nella mia memoria: il luogo in cui mi trovavo, il colore della chat aperta davanti a me, il periodo dell’anno, persino cosa avevo mangiato quel giorno. È strano come, nei momenti cruciali della vita, tutto si cristallizzi nella mente con un’accuratezza quasi maniacale. Ogni particolare diventa un tassello di quel ricordo indelebile. E fu in quell’istante che mi feci una promessa: basta emozioni, basta aspettative, basta dolore. Dovevo proteggermi, e l’unico modo per farlo era spegnere tutto.
All’inizio funzionò. Vivevo in una sorta di bolla, distante, inaccessibile. Nessuna delusione, nessuna sofferenza. Eppure, con il passare del tempo, iniziai a rendermi conto che insieme al dolore, avevo spento anche tutto il resto. Avevo perso l’amore, il sesso, il calore di un abbraccio, la complicità, il desiderio. Ero diventato un’ombra di me stesso.
Come spesso, mi piace accostare una canzone ad un sentimento, e “La notte di Arisa” è perfetta:
“E se fosse l’ultima notte sarebbe bellissima, perduta tra le tue braccia a ridere di questa vita.”
Mi fermai, ascoltando ogni nota, ogni parola che sembrava parlare di me. La notte porta con sé il peso dei pensieri, ma anche la speranza che il buio non sia eterno.
Avrei voluto dire che in quel momento tutto è cambiato, che la luce ha vinto sul buio. Ma la verità è che sto ancora combattendo. Ogni notte è una battaglia tra la voglia di restare nell’ombra e il desiderio di lasciarmi scaldare da un nuovo giorno. E forse, proprio in questa lotta, sto iniziando a ritrovare me stesso.
Nella vita di tutti i giorni ci troviamo spesso a fronteggiare problemi, decisioni difficili e momenti di incertezza. E se ci fossero delle leggi universali che potessero guidarci verso una maggiore consapevolezza e benessere? Ecco dieci principi fondamentali che, se applicati con costanza, possono davvero trasformare la tua vita.
1. La Legge di Kidlins: Scrivere per Risolvere
Hai mai notato che scrivere un problema ti aiuta a vederlo in modo più chiaro? Quando metti nero su bianco le tue difficoltà, inizi automaticamente a trovare soluzioni. Il semplice atto di scrivere divide il problema in parti più gestibili, riducendone il peso mentale.
2. La Legge di Murphy: Affronta le Tue Paure
Più temiamo qualcosa, più essa sembra realizzarsi. Questo accade perché la nostra mente si concentra su ciò che temiamo, rendendolo più probabile. Il segreto? Cambia focus. Trasforma la paura in un’opportunità di crescita e impara a gestire le tue emozioni.
3. La Legge di Jung: Accettazione e Cambiamento
Non possiamo cambiare nulla se prima non lo accettiamo. Resistere alla realtà crea solo stress e frustrazione. Accettare significa riconoscere la situazione e poi lavorare attivamente per migliorarla.
4. La Legge del Talmud: Il Mondo è uno Specchio
Non vediamo le cose per come sono, ma per come siamo. Questo significa che il nostro stato d’animo e le nostre credenze influenzano il modo in cui interpretiamo la realtà. Per cambiare la nostra vita, dobbiamo prima cambiare noi stessi.
5. La Legge di Parkinson: Lavorare con Efficienza
Il lavoro si espande fino a riempire tutto il tempo che gli diamo. Se lasci una giornata intera per completare un compito, probabilmente impiegherai tutto il giorno. Ma se riduci il tempo a disposizione, sarai più produttivo e focalizzato.
6. La Legge di Tolstoj: La Felicità è nel Momento Presente
Essere felici non significa ottenere sempre ciò che desideriamo, ma imparare ad amare ciò che facciamo. La gratitudine per il presente è la chiave per una vita più appagante.
7. La Legge dell’Attrazione: Focalizzati su Ciò che Vuoi
Ciò su cui ti concentri tende ad espandersi nella tua vita. Se ti lamenti continuamente, attirerai più problemi. Se invece ti concentri sulle soluzioni e sulle opportunità, la tua realtà cambierà di conseguenza.
8. La Legge di Falkland: Non Decidere Troppo in Fretta
Quando non sei costretto a decidere, non decidere. Spesso la fretta porta a scelte sbagliate. Prenditi il tempo necessario per riflettere, soprattutto nelle decisioni importanti.
9. La Legge di Pareto: Il 20% degli Sforzi Porta all’80% dei Risultati
Identifica le attività che portano il massimo risultato con il minimo sforzo. Concentrati su ciò che conta davvero e impara a delegare o eliminare ciò che è superfluo.
10. La Legge di Einstein: Comprendi per Spiegare
Se non riesci a spiegare qualcosa in modo semplice, significa che non l’hai ancora capita davvero. La chiarezza è il segnale di una comprensione profonda. Studia, semplifica e condividi la tua conoscenza.
In today’s fast-paced development environment, deploying and managing applications within Kubernetes clusters can be challenging. However, leveraging the right tools and workflows can simplify and automate this process, enhancing both efficiency and reliability. This article demonstrates how to deploy a WordPress application using GitHub, Helm charts, Argo CD, and Kubernetes, streamlining the deployment process and enabling developers to concentrate on creating exceptional software.
Setting Up the Environment
Before diving into the deployment process, it’s essential to set up the necessary tools and environments. This includes:
Setting Up GitHub Repository:
Create a GitHub repository to store Helm charts for both MySQL and WordPress applications. This repository will serve as the central source for version-controlled Helm charts.
Installing Helm:
Develop Helm charts for MySQL and WordPress applications needs Helm software. Helm charts define the structure and configuration of Kubernetes resources required to deploy the applications.
Install Argo CD, a GitOps continuous delivery tool, on your Kubernetes cluster. Configure Argo CD to sync with the GitHub repository containing the Helm charts.
Define the required Kubernetes resources for deploying a MySQL database, including Deployment, Service, and PersistentVolumeClaim (PVC). Configure parameters for customizing database settings such as username, password, and database name.
2. WordPress Helm Chart:
Develop a Helm chart for deploying the WordPress application, including Deployment, Service, and volume resources. Configure parameters for customizing WordPress settings such as site name, admin username, and password.
Next, let’s delve into the development of Helm charts for MySQL and WordPress applications:
Clone your Github repository.
git clone <repository-link>
2. Create two folder inside it, one is mysql and other is wordpress
3. Create Chart.yaml file and templates folder, values.yaml file is optional
4. In chart file, copy below content :
apiVersion: v2 name: mysql description: A Helm chart for Kubernetes
# A chart can be either an 'application' or a 'library' chart. # # Application charts are a collection of templates that can be packaged into versioned archives # to be deployed. # # Library charts provide useful utilities or functions for the chart developer. They're included as # a dependency of application charts to inject those utilities and functions into the rendering # pipeline. Library charts do not define any templates and therefore cannot be deployed. type: application
# This is the chart version. This version number should be incremented each time you make changes # to the chart and its templates, including the app version. # Versions are expected to follow Semantic Versioning (https://semver.org/) version: 0.1.0
# This is the version number of the application being deployed. This version number should be # incremented each time you make changes to the application. Versions are not expected to # follow Semantic Versioning. They should reflect the version the application is using. # It is recommended to use it with quotes. appVersion: "1.16.0"
5. In templates folder, place all your manifests related to mysql, here we have three, deployment , service , volume .
6. In the same way, we will create wordpress chart also.
Content of the files :
# Chart.yaml
apiVersion: v2 name: wordpress description: A Helm chart for Kubernetes
# A chart can be either an 'application' or a 'library' chart. # # Application charts are a collection of templates that can be packaged into versioned archives # to be deployed. # # Library charts provide useful utilities or functions for the chart developer. They're included as # a dependency of application charts to inject those utilities and functions into the rendering # pipeline. Library charts do not define any templates and therefore cannot be deployed. type: application
# This is the chart version. This version number should be incremented each time you make changes # to the chart and its templates, including the app version. # Versions are expected to follow Semantic Versioning (https://semver.org/) version: 0.1.0
# This is the version number of the application being deployed. This version number should be # incremented each time you make changes to the application. Versions are not expected to # follow Semantic Versioning. They should reflect the version the application is using. # It is recommended to use it with quotes. appVersion: "1.16.0"
This will create .tgz file at root location of the repository.
GitHub Repository Setup
Once the Helm charts are developed, it’s time to upload them to the GitHub repository:
Creating Helm repository using github pages.
→ Select your branch in the Source section.
→ Click on Save.
→ You will find a link for your public Helm chart repository.
→ Click on the link and wait for some time to see your README.md contents on the screen, as shown below.
2. Creating index.yaml file for Helm repository.
helm.exe repo index --url <repo-link> .
3. Pushing Helm Charts:
Add Helm chart directories to the GitHub repository and commit changes. Ensure that the directory structure follows the Helm chart conventions.
Argo CD Integration
Integrate the GitHub repository containing Helm charts with Argo CD for automated deployments:
1. Adding Helm Repository:
In the Argo CD UI, navigate to Settings > Repository and add the GitHub repository URL as a Helm repository. Configure synchronization settings to enable automatic syncing.
2. Creating Applications:
Create two new applications in Argo CD for MySQL and WordPress, specifying the Helm chart paths and version constraints. Argo CD will automatically detect changes in the Helm charts and initiate deployments.
MYSQL :
WORDPRESS :
Deployment and Accessing WordPress
With the setup complete, Argo CD will automatically sync and deploy the MySQL and WordPress applications to the Kubernetes cluster:
Deployment Process:
Argo CD will pull the latest Helm charts from the GitHub repository, apply the desired configurations, and deploy the applications to the Kubernetes cluster.
Accessing WordPress:
Once the deployments are complete, access the WordPress site by navigating to the specified Ingress URL. Log in using the provided credentials and start configuring your WordPress site.
Mi piace pensare a certe storie in questo modo: si fondono con una canzone, e ogni volta che la ascolti, senti che appartiene a quella storia.
Ogni tanto mi ritrovo qui a risentire questa canzone e non può che ritornarmi in mente tu. Me la fece sentire un pomeriggio, non era mio genere e non amavo Cremonini, anzi mi stava sulle palle, ma subito dopo il primo ascolto fu amore a prima vista. Io e te, che eravamo argento fra le stelle, che abbiamo sempre sognato un futuro assieme, che non abbiamo mai smesso di credere in “noi” nonostante la distanza ci stesse distruggendo, tu che sei stato il solo grado di capirmi, e che mi ha regalato la sera più bella della mia vita quando in quella stanza di albero a Firenze mi ha detto che avevi letto il blog, esattamente dove non dovevi.
Poi un giorno “lui si svegliò senza lei nudo nella tempesta” e ho dovuto ricominciare tutto da capo, stavolta senza di te al mio fianco, a piccoli passi.