“Se fingessi che non è mai successo nulla di sbagliato, potrei dormire, potrei pensare che abbiamo semplicemente continuato”
Ci sono dei momenti in cui senti una connessione, c’è poco da fare.
La pioggia cadeva incessantemente, come se il cielo stesso fosse in armonia con la mia giornata: Grigia. Sin dall’alba, un raffreddore persistente aveva già compromesso il mio stato d’animo, e non ero riuscito a trovare pace durante la notte. L’inizio della giornata aveva confermato le mie certezze: cliente insoddisfatto aveva messo a dura prova la nostra professionalità, e il peso delle sue lamentele aveva inflitto una ferita al nostro orgoglio.
Alla fine della giornata, mentre riaccompagnavo il mio collega verso casa, ci eravamo trovati in un momento di vulnerabilità. Le conversazioni riguardanti le questioni personali erano emerse spontaneamente. Avevo condiviso con lui i dettagli della mia vita ormai priva di amore. La mancanza di affetto e la solitudine erano diventate il mio compagno silenzioso, e le mie speranze di un cambiamento erano sbiadite come il grigio cielo sopra di noi.
Quel dialogo, insiema alla giornata, mi aveva spinto a riflettere ancora di più su quanto avevo perso ed ho volutamente sentito quella canzone. La musica, ora, era l’unica compagna nella mia auto, mentre la pioggia sferzava il vetro e le parole di Mika mi riportavano a te, ho sentito la connessione che solo la musica può regalare.
“Questo è il modo in cui mi hai lasciato, non sto fingendo, nessuna speranza, nessun amore, nessuna gloria, nessun lieto fine.” Il ritornello della canzone sembrava catturare perfettamente il senso della nostra relazione. Il cantante non fingeva, non c’era speranza, né amore, né gloria, né lieto fine. Era tutto finito, e non c’era modo di negare quella realtà dolorosa.
Mi domandai quando avessi capito che era finita per me, per noi. Un ricordo nitido mi attraversò la mente. Era stata una domanda semplice, diretta, che ti avevo posto “Sei riuscita ad andare avanti con qualcun altro?” La tua risposta affermativa aveva scosso il mio mondo, rivelandomi che non ci poteva essere amore, che amore era se riesci ad andare con qualcun altro ?
Continuai a guidare, assaporavo quella tristezza, perchè è rivelatrice. La canzone era in loop.
Io da quel momento, non avevo avuto più nessun altro nella mia vita. Era come se il mio cuore, incapace di dimenticare, fosse rimasto prigioniero del passato. Era un peso che portavo con me, e la canzone di Mika mi aveva portato a sfogare le lacrime che avevo trattenuto per troppo tempo. Chissà cosa vorrà dire questo ? Sono passati tanti anni, troppi da quando ho avuto qualcuno, perchè ? Ha un valore ?
Lasciai che la musica mi guidasse attraverso il mio dolore, mentre la pioggia continuava a cadere.
Era chiaro.
Nonostante il desiderio del mio corpo, avevo scelto di rimanere solitario, senza nemmeno il conforto delle esperienze fisiche che avevo conosciuto in passato. Era un’astinenza volontaria, una forma di auto-punizione che rifletteva la profondità della mia delusione e il mio scetticismo verso l’amore e l’intimità. Non ero più in cerca di qualcuno, nemmeno per il solito sesso. Era come se avessi chiuso una porta che avevo paura di riaprire, temendo che potesse portare solo a un’altra serie di delusioni.
Non certo amore per lei, che era riuscita ad andare con qualcuno così presto.