Dicembre, finalmente diverso.
Avevo sempre creduto che l’amore fosse la forza motrice capace di superare ogni ostacolo, una sensazione così potente da riempire il vuoto del mondo intero. Sentivo canzoni come “Non è mai abbastanza”, cercando nella melodia e nelle parole un riflesso dei miei sentimenti. Le promesse di felicità eterna sembravano così reali, e ogni nota risuonava come un inno all’amore.
Quelli che non trovi mai, quelli davvero speciali.
Lei, con la stessa intensità che aveva fatto fiorire i nostri momenti più belli, si era persa in un vortice di inganni e bugie. La canzone che rappresentava la dolce promessa di un amore senza fine ora suonava come una melodia di tradimento, un’eco dolorosa delle sue azioni.
Il nostro mondo, un tempo illuminato dalla passione, si oscurava lentamente fino a diventare buio pesto. Fino a ricordare solo cose brutte. “Non è mai abbastanza” diventava un lamento, un richiamo alle promesse infrante. Nella ricerca di qualcosa che andasse oltre, ci siamo trovati intrappolati in una danza dolorosa di tradimenti e delusioni.
E mentre la canzone continuava a suonare, il suo significato si capovolgeva, diventando un grido di disperazione di fronte alla realizzazione che, talvolta, l’amore non è mai abbastanza per mantenere intatti i nostri cuori.