Alla fine la chiave l’ho trovata, era tutto nella mia testa.
«Tu sei innamorato di un sogno»
Tutto ti sembrava speciale perché era tutto solo frutto di un sogno. La realtà che parlava di ben altro.
Una realtà (quella del passato) che se è fine a se stessa risulta essere solo un riflesso delle proprie immaginazioni (delle pagine con dei confini, quindi).
Siamo costantemente alla ricerca della felicità, tutti, nessuno escluso. La aspettiamo,desideriamo, sembra non arrivare mai e se arriva se ne va. E se invece di aspettare iniziassimo a fare qualcosa? Cosa è ?
Cambia sicuramente con il tempo ed in fondo, se ci reflettiamo forse non sappiamo neanche elencari i punti che ci permetterebbero di esserlo. Vero ? Vivere il presente! Quante volte abbiamo letto o sentito dire questa frase?
Senti sempre quel maldipancia ? Quel senso d’insoddisfazione che neanche tu sai bene cosa sia e ti butti sempre in qualcosa di nuovo ? Basta sempre cercare qualcosa di nuovo ? Basta trovare il prossimo obiettivo ? Non sai tu neanche cosa, senti solo quel senso d’insoddisfazione. Basta cambiare il modo in cui guardo le cose ? Basta solo questo ?
Non c’è niente di diverso nella mia vita, ho solo cambiato il modo in cui guardo le cose. Sono rimasto stupito di quanti piccoli momenti di felicità avevo durante ogni mia giornata, anche in quelle più brutte.
Semplicemente non me ne rendevo conto
È inutile aspettare un momento felice, non arrivera mai e saremo perennemente insoddisfatti : è inutile aspettare un giorno di sole e durante tutti gli altri lamentarsi della pioggia, è inutile aspettare il momento per fare. Non esiste il momento buono, mai.
Non è facile, ma una cosa che mi ha aiutato è il barattolo della felicità.
È un modo semplice, ma efficace, per iniziare ad essere consapevoli di quelle piccole cose che ci rendono felici durante la giornata.
Il Barattolo della felicità è un progetto nato dall’idea della scrittrice Elizabet Gilbert, autrice del best seller “mangia prega ama” (Eat pray love) da vedere !!! .
Come creare il barattolo della felicità
Ecco l’occorrente :
Un barattolo di vetro
Foglietti colorati
Matite, pennarelli, penne colorate
Un pizzico di fantasia
Oppure, semplicemente un foglio word, un notepad, google keep, cosa che, da buon informatico, preferisco.
Ogni sera, prima di andare a dormire, prendetevi 5 minuti, pensate e scrivete su un bigliettino un momento felice della giornata appena trascorsa, dopodiché mettetelo nel barattolo o sul pc.
Nel barattolo metteremo solo un momento felice, ma ripercorrendo con la mente la giornata per trovarlo, vi accorgerete che ce n’è più di uno. A volte faticherete a scegliere.
Farlo di sera è importante perché vi addormenterete ricordando cose felici e quindi, più rilassati.
Durante la giornata diventerete più consapevoli delle cose belle che accadono e a cui prima non facevate nemmeno caso. Ricordate? Rendersene conto.
Nel mio barattolo a volte c’è una canzone, un semplice sorriso.
Quando il barattolo è pieno o quando ne sentite il bisogno, è arrivato il momento di rileggere i vostri bigliettini.
Sentivo perdermi dentro te. Non avevo mai provato.
“È la fine della storia, e non lo sai. Lui è lì, in piedi davanti alla finestra, e tu non gli perdoni di schermare la luce. Non è lui che vedi, ma il giorno, cui lui impedisce di entrare. Inizia così. Lui è lì, e la sua presenza ti dà fastidio… Certo, per lui provi tenerezza. Pare si dica così quando non si ama più. Ma allora, più si prova tenerezza e meno si ama? Chi può dire quale sia la differenza? Tenerezza è quando non c’è più desiderio. Una carezza sulla guancia prima di addormentarsi. Come fratello e sorella.“
I used to think death was the end But that was before I’m not scared anymore
Dream Theater
Where did we come from? Why are we here? Where do we go when we die? What lies beyond And what lay before? Is anything certain in life?They say, life is too short The here and the now And you're only given one shot But could there be more Have I lived before Or could this be all that we've got?If I die tomorrow I'd be all right Because I believe That after we're gone The spirit carries onI used to be frightened of dying I used to think death was the end But that was before I'm not scared anymore I know that my soul will transcendI may never find all the answers I may never understand why I may never prove What I know to be true But I know that I still have to tryIf I die tomorrow I'd be alright Because I believe That after we're gone The spirit carries onMove on, be brave Don't weep at my grave Because I am no longer here But please never let Your memory of me disappearSafe in the light that surrounds me Free of the fear and the pain My questioning mind Has helped me to find The meaning in my life again Victoria's real I finally feel At peace with the girl in my dreams And now that I'm here It's perfectly clear I found out what all of this meansIf I die tomorrow I'd be alright Because I believe That after we're gone The spirit carries on
Fuori dal coro dico che la più grande battaglia della nostra epoca è quella che combattiamo contro l’ego. Abbiamo sempre questo spasmodico bisogno di riempirlo . Ignorando che è proprio lui la principale causa dei nostri malesseri . E i social non fanno altro che amplificare tutto questo . Ricevere un complimento sulla tua immagine sul web non aggiunge alcun valore alla persona ( le cui qualità continuano a rimanere sconosciute ai più che ti mettono il tanto sospirato like )
La parola ego significa “ io”. Rappresenta la coscienza di chi siamo . È quello che facciamo che definisce chi siamo . Riempire l ego con ciò che facciamo è positivo . Questo ego positivo è minato costantemente dal bisogno di approvazione virtuale . Normalmente una persona non va in giro fermando sconosciuti e chiedendogli se a 50 anni è ancora figo, o se piace la nuova maglietta attillata.
Sarebbe strano .. e comunque inutile . Gli uomini e le donne per noi belli (anche quando non lo sono esteticamente) si riconoscono quasi chimicamente. A volte è un semplice sorriso. L’autostima è quindi costantemente minata sul web se ci si propone con un aspetto superficiale come l’immagine . Alimentando il bisogno di pubblicare sempre più immagini . Alimentiamo il bisogno di sentirci degli “influencer”, che poi tra filtri, ciglia finte, pose strategiche, grand’angoli non siamo neanche noi ma una proiezione di noi, a volte una caricatura.
L’uomo e la donna hanno dei bisogni . Il bisogno nasce da una mancanza.
Se una persona pubblica 5 /6 foto di sè tutte in fila chiedendo approvazione .. è perché ne ha bisogno .. quindi manca. Manca autostima appunto . E ha bisogno del consenso . Da qui nascono selfie in tutte le pose , tag a posti dove non si è nemmeno stati , foto con amici a significare una vita mondana anche quando invece sono le persone più sole del mondo: l’ego vero si nutre di verità . Per quanto imperfetti e poco piacevoli possiamo essere … quanto è bella la verità !!!
Qualunque fiore tu sia, quando verrà il tuo tempo, sboccerai. Prima di allora una lunga e fredda notte potrà passare. Anche dai sogni della notte trarrai forza e nutrimento. Perciò sii paziente verso quanto ti accade e curati e amati senza paragonarti o voler essere un altro fiore, perché non esiste fiore migliore di quello che si apre nella pienezza di ciò che è. E quando ciò accadrà, potrai scoprire che andavi sognando di essere un fiore che aveva da fiorire.“ — Daisaku Ikeda
.. Socrate diceva non so niente, proprio perché se non so niente problematizzo tutto. La filosofia nasce dalla problematizzazione dell’ovvio: non accettiamo quello che c’è, perché se lo facciamo, ce lo ricorda ancora Platone, diventeremo gregge, pecore. La filosofia nasce come istanza critica, non accettazione dell’ovvio, non rassegnazione a quello che oggi va di moda chiamare sano realismo. Mi rendo conto che realisticamente uno che si iscrive a filosofia compie un gesto folle, però forse se non ci sono questi folli il mondo resta così com’è… Allora la filosofia svolge un ruolo decisamente importante, non perché sia competente di qualcosa, ma semplicemente perché non accetta qualcosa, e questa non accettazione di ciò che c’è non la esprime attraverso revolverate o rivoluzioni, l’esprime attraverso un tentativo di trovare le contraddizioni del presente e dell’esistente, e argomentare possibilità di soluzioni: in pratica, pensare. E il giorno in cui noi abdichiamo al pensiero abbiamo abdicato a tutto.
Umberto Galimberti Percorsi di emancipazione, democrazia ed etica
Sto per andare via da voi miei piccolini e mi avete spezzato il cuoricino così tanto che ho bisogno di scrivere, la mia valvola di sfogo. Sono questi i momenti in cui vorrei ci fosse un regista, un regista della mia vita capace d’immortalare il momento che spero rimanga sempre impresso nella mia testa
I vostri faccini pieni di lacrime che m’implorano di rimanere, i vostri abbracci, Simone, il più fisico, che con la manina cerca la mia barba, struscia la manina, ci gioca, cerca un contatto, mi bacia facendomi sentire le sue guanciotte lacrimose umide . Mi tenete li, sul divano e non volete che mi alzi, ogni secondo un’ora. E’ li che capisci che il tempo è relativo, il vero senso della frase “Un giorno, tre autunni”. Sento e posso toccare l’amore vero, quello che sai è per sempre.
Come si fa a spiegare.
“Mi mancherai” mi hai detto Simone, con quella sua vocina meravigliosa che il tempo ti cambierà a favore di una voce sempre più matura ma sempre più lontana da me. Si cresce.
Vorrei che alcune cose rimanessero congelate nel tempo, vorrei che voi rimaneste sempre così ma non si può ed in fondo è bello così, ci godiamo un momento che rimarrà una perla nel nostro cuore e per mano continuiamo a crescere.
Ora che avete chiuso la porta e siete andati, tocca piangere a me.