Orbite

La prima volta che c’incontrammo, il tuo cuore fece perdere i battiti al mio.

Brillante, luminoso, mi trascinó nella sua orbita.

E tutt’ora, quando penso a te, il tuo nome mi appare come un lampo di luce.

E tintinna come quando ci sono cose o luoghi che ricordano noi.

Prendiamo decisioni senza sapere che poi influenzeranno per sempre le traiettorie delle nostre vite.

Tu eri mia. Semplice e vero. Come una decisione non potrà mai essere.

Mi plasmai attorno a te, così intensamente che non si poteva più parlar di me, senza parlar anche di te.

E ora, con tutta questa distanza tra di noi, questo è quello che voglio che tu sappia:

Ogni persona che ho amato, ha conosciuto il tuo nome.

E quando lo pronuncio ad alta voce continua a brillare e scintillare.

Mi appartiene

Tu mi hai insegnato a lasciare il mio cuore ovunque vada.

Ascensori

In un mondo fatto di alti e bassi, di gioie e sfide impreviste, due anime si erano intrecciate in un legame indissolubile. Avevano visto il peggio degli anni migliori, attraversato campi minati insieme e raccolto rose tra le spine. Era un connubio di promesse sussurrate sotto cieli tempestosi, su panchine di parchi, risate condivise nei giorni di sole, sguardi complici.

Non c’era giuramento di eternità, ma una consapevolezza profonda che ogni istante passato insieme valeva più di qualsiasi promessa fatta per sempre.

Poi, come spesso accade nella vita, il “momento” si è perduto, svanendo nell’incertezza. Non bastava più.

In un gioco di carte della vita, avevano deciso di rischiare, di mettere tutto sul tavolo per due cuori intrepidi. Le loro mani si erano intrecciate come il simbolo di un impegno silenzioso, anche quando la vita, capricciosa come un ascensore, cambiava all’improvviso i suoi piani. Insieme avevano attraversato il meglio e il peggio, costruendo un rifugio reciproco dalle tempeste interiori.

Poi, come un vaso prezioso caduto, tutto si era frantumato. Contava solo farsi male.

Era una promessa di presenza oltre le difficoltà, un impegno a essere il riparo durante gli inverni interiori, a essere il Marzo quando il freddo si faceva sentire. Insieme, avrebbero costruito la pace dopo ogni guerra, navigato tra sogni e bisogni, mantenendo viva la differenza che li univa.

Ma, invece, si era trasformato in polvere, miserie, bugie, crudeltà, e dolore.

Buio

Fine