Il caso non esiste

Qualche giorno fa, su suggerimento di Simone, mio figlio piccolo, ho deciso di immergermi nuovamente nel mondo di Kung Fu Panda. Mentre ci prepariamo per vedere il quarto capitolo al cinema, mi sono reso conto di quanto questa serie animata abbia un significato speciale per me. Amo profondamente Kung Fu Panda, non solo per la sua trama avvincente e i personaggi affascinanti, ma anche per i ricordi e i legami che porta con sé.

C’è qualcosa di magico nei cartoni animati che affondo nel mio cuore. Sono cresciuto con storie di avventura e coraggio, da “La Spada nella Roccia” a “Mulan”, e ogni volta che torno a questi mondi, sento un’energia rinnovata, un’ispirazione che mi spinge a credere in me stesso e nei miei sogni, che mi connette profondamente al bambino dentro me.

Kung Fu Panda è speciale perché parla di accettazione di sé, di superare le proprie insicurezze e trovare la forza interiore. Nel primo film, il tema centrale è che il destino è ciò che noi facciamo, non qualcosa di predeterminato. Questo messaggio diventa ancora più forte quando per caso, proprio nel giorno della festa del papà vediamo proprio kung du panda 2 : il tema del rapporto padre-figlio è toccante e non è una caso no ? Non può esserelo.

Mi sono ritrovato ad empatizzare profondamente con Po mentre affronta il suo passato e cerca di capire chi è veramente. Il legame con suo padre adottivo, papà papera, è tenero e commovente, e mi ha fatto riflettere sui legami familiari nella mia vita, il mio essermi sentito abbandonato ed in fondo adottato.

Una scena che mi ha particolarmente colpito è quando Po sceglie di non vendicarsi, anche se Shen potrebbe aver preso la vita dei suoi genitori. Questo atto di perdono e compassione parla del cuore puro di Po, e mi ha fatto riflettere sulla mia propria capacità di lasciar andare l’odio e abbracciare l’amore.

Le parole di odio che mi sono state rivolte, le ferite emotive che ho provato, sono parte del mio viaggio. Ma così come Po sceglie la via della pace interiore, anch’io cerco di trovare la serenità attraverso l’amore e la comprensione.

Se penso ad i legami in questo film sicuramente penso al fatto che mi sono state rivolte parole d’odio in più forme e non lascio che mi feriscano. “Tu non mi conosci più, non sai più chi sono”, è stato detto come se l’amore profondo che provavo per quella persona fosse stato negato, come se il legame che avevamo condiviso non contasse più, ne fosse contato in quanto quella persona non c’era più. E quando ho sentito “Si vedeva che stavo proprio male in quel periodo perché non sei neanche il mio tipo”, non perchè ci credessi ma perchè una persona che diceva di tenerci colpisce dove sa proprio di colpire: sulle mie insicurezze. Allora che amore è ? Mentre io le auguro il meglio ad esempio.

Mi rendo conto che non è attraverso l’odio che troverò pace. Proprio come Po ha scelto di non vendicarsi, anch’io scelgo di non lasciare che l’odio prenda il sopravvento. Il legame che ho con queste persone, sia che abbiano amato e poi lasciato o abbiano scelto di rivolgermi parole crude, è parte del mio percorso: è parte del nostro percorso.

Forse, proprio come dice il film, non esiste il caso. Eravamo destinati ad incrociarci, a condividere momenti di amore e di dolore. Ma attraverso questi incontri, abbiamo imparato e siamo cresciuti. Ecco perché scelgo di concentrarmi sull’amore, sulla compassione e sul perdono. Perché è solo attraverso l’amore che possiamo trovare la vera pace interiore.

Ti auguro pace.