Il cuore di un leoncino.

Chi lo avrebbe detto. Ho imparato ad amare in modo disfunzionale.

Nell’amore c’era anche terrore, abbandono, delusione, frustrazione, mortificazione, odio e scherno. Un amore che doveva essere il più bello.

Avvicinamento evitamento. Lo schema del mio amore. Paura.

O se mi dispiace da morire per chi mi ha amato e sofferto per me. Non potevo amare profondamente, nel profondo c’era qualche demone. Dovevo ancora sistemare qualcosa e mai più permetterò a qualcuno di avvicinarsi se non avrò curato quel bimbo che tanto ha sofferto.

Allora ti lascio la mano, anche se ti amo da morire. È meglio. Starai meglio.

Dio grazie. La catena generazionale si è rotta. Io non ho quel mostro la.

L’adulto di quel bimbo è qui, a prenderti la mano. A spiegarti cosa l’amore non è. Quel bimbo che giace ancora lì, in un angolo della casa picchiato, confuso e in attesa che quella furia violenta si esaurisca. In silenzio. Non fare rumore, non guardare. Chi era? Chi era? Quanto durerà questa volta? Era la persona che più amavo. Era la mia mamma. Perché venivo amato e odiato, per nulla, picchiato. Forte. Dovevo aver fatto qualcosa. Cosa?

Non sei brutto e no, non avevi fatto proprio nulla. Se qualcuno ti toccherà gli spezzerò le mani.

sei bello. ❤️

Ho perso le parole.

Ho perso le parole. Non so più cosa pensare. Profonda rabbia e odio. E odio essere stato così appeso a un mostro.

Un mostro bugiardo. Schifosamente bugiardo.

Luigi, vuoto, immensi vuoti e lei ha il volto di quel vuoto, ma quel vuoto è tuo, lo avevi da prima di lei.

Se non lo colmi con te stesso temo che tornerà anche con l’eventuale fine di un’altra relazione.

Va bene stare da soli, ma mi sembra tu sia rimasto appeso per non soffrire, peccato che stai guardando lei che è andata avanti… ma tu?

Gira la sedia, guarda te stesso, lavora su te, lei non esiste più, probabilmente oggi non la sceglieresti nemmeno, hai un’idea di lei, lavorata dalla tua mente, ma non sai più chi sia, cosa sia realmente vero, o forse sì… ma se è finita c’è un motivo.


Stare soli deve aiutarci a darci quello che speriamo ci dia qualcun altro, non un rifugio.