Non è mai abbastanza

Dicembre, finalmente diverso.

Avevo sempre creduto che l’amore fosse la forza motrice capace di superare ogni ostacolo, una sensazione così potente da riempire il vuoto del mondo intero. Sentivo canzoni come “Non è mai abbastanza”, cercando nella melodia e nelle parole un riflesso dei miei sentimenti. Le promesse di felicità eterna sembravano così reali, e ogni nota risuonava come un inno all’amore.
Quelli che non trovi mai, quelli davvero speciali.

Lei, con la stessa intensità che aveva fatto fiorire i nostri momenti più belli, si era persa in un vortice di inganni e bugie. La canzone che rappresentava la dolce promessa di un amore senza fine ora suonava come una melodia di tradimento, un’eco dolorosa delle sue azioni.

Il nostro mondo, un tempo illuminato dalla passione, si oscurava lentamente fino a diventare buio pesto. Fino a ricordare solo cose brutte. “Non è mai abbastanza” diventava un lamento, un richiamo alle promesse infrante. Nella ricerca di qualcosa che andasse oltre, ci siamo trovati intrappolati in una danza dolorosa di tradimenti e delusioni.

E mentre la canzone continuava a suonare, il suo significato si capovolgeva, diventando un grido di disperazione di fronte alla realizzazione che, talvolta, l’amore non è mai abbastanza per mantenere intatti i nostri cuori.

Traslochi

Nella silenzio di questa ultima notte, avvolto da una tristezza che si fa come sempre ingombrante, non posso fare a meno di lasciarmi pervadere da quei sentimenti che si annidano nell’anima. È l’ultima notte in questa casa, e la malinconia si fa compagna silenziosa mentre ripercorro tanti ricordi.

In questi momenti difficili, l’amicizia che ho coltivato con gli altri si rivela come un faro che mi guida attraverso la nebbia dell’addio. Le risate condivise e i momenti leggeri mi danno nuova forza, ed ho fatto mille passi avanti ma la tristezza persiste, un’ombra che si allunga con la consapevolezza di lasciare un pezzo di me dietro quelle mura.

Dicembre, con il suo carico di emozioni e ricordi, si fa complice di questa malinconia. Lasciare la casa, con il suo calore e le sue certezze, è un passo difficile da compiere. Entrare in una nuova dimora più piccola, un cambiamento che mi sfida nella sua inevitabilità, aggiunge un tassello al puzzle della mia tristezza anche perchè mi porta inevitabilmente a ricordi che attivano “quella roba li”, quel fastidio.

Vivere di abitudini, di certezze consolidate nel tempo, rende questo addio ancora più doloroso. E in questa notte, più di tutte le altre, mi manchi tu, amica pelosa. Mi manca il tuo silenzio affettuoso, la tua accettazione incondizionata delle cose. Sei stata la mia compagna di battaglie, un sostegno in quei momenti difficili, una complice.

La tua assenza, Peggy, è avvertita come un vuoto che nessun altro può colmare. Ora, in questo momento di riflessione, ti cerco nei pensieri, nel ricordo dei giorni trascorsi insieme e nelle foto: quindici anni sono tanti. Simone parlava di un paradiso per i cani, di come fare per trovarti, di come in generale ci si trova nel paradiso …

La musica, come sempre, diventa il veicolo dei miei sentimenti, con “When You Believe” di Mariah Carey. e si realizza il miracolo della connessione e questa canzone che mi ha fatto sempre pensare a te diventa il ponte tra il nostro mondo e quello oltre. Siamo Connessi. Ci sono miracoli se ci credi? La tua voce, non umana ma pur sempre presente nei miei pensieri, è la risposta che cerco.

Entro in questo nuovo capitolo senza di te, Peggy, ma porto con me il bagaglio di amore e di ricordi che hai lasciato. Sei stata la mia compagna, il mio conforto, e anche se non camminerai fisicamente al mio fianco in questa nuova avventura, sarai sempre nel mio cuore.

La tua voce, non umana ma eterna nei miei pensieri, mi conforta mentre attraverso questo momento di cambiamento. Non posso portarti fisicamente con me nella mia nuova avventura, ma nel mio cuore, nei ricordi di quegli attacchi di panico che hai aiutato a superare, sarai sempre presente. La tristezza di lasciarti indietro è insopportabile, ma anche in questa malinconia, porto con me il dono prezioso di tutto l’amore che mi hai dato. Vale sempre la pena amare !

Come ti trovo in questo meraviglioso Paradiso immaginato da Simone ?

Ascensori

In un mondo fatto di alti e bassi, di gioie e sfide impreviste, due anime si erano intrecciate in un legame indissolubile. Avevano visto il peggio degli anni migliori, attraversato campi minati insieme e raccolto rose tra le spine. Era un connubio di promesse sussurrate sotto cieli tempestosi, su panchine di parchi, risate condivise nei giorni di sole, sguardi complici.

Non c’era giuramento di eternità, ma una consapevolezza profonda che ogni istante passato insieme valeva più di qualsiasi promessa fatta per sempre.

Poi, come spesso accade nella vita, il “momento” si è perduto, svanendo nell’incertezza. Non bastava più.

In un gioco di carte della vita, avevano deciso di rischiare, di mettere tutto sul tavolo per due cuori intrepidi. Le loro mani si erano intrecciate come il simbolo di un impegno silenzioso, anche quando la vita, capricciosa come un ascensore, cambiava all’improvviso i suoi piani. Insieme avevano attraversato il meglio e il peggio, costruendo un rifugio reciproco dalle tempeste interiori.

Poi, come un vaso prezioso caduto, tutto si era frantumato. Contava solo farsi male.

Era una promessa di presenza oltre le difficoltà, un impegno a essere il riparo durante gli inverni interiori, a essere il Marzo quando il freddo si faceva sentire. Insieme, avrebbero costruito la pace dopo ogni guerra, navigato tra sogni e bisogni, mantenendo viva la differenza che li univa.

Ma, invece, si era trasformato in polvere, miserie, bugie, crudeltà, e dolore.

Buio

Fine